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Aprire un blog: serve per vendere?

Uno dei mezzi più usati per le strategie di posizionamento: servono davvero o possiamo farne a meno?

Blog si, blog no.

Ultimamente ho ricevuto parecchie domande sulla reale efficacia di un blog.

Molti dei quesiti venivano da imprenditori con e-commerce a carico, spesso, non proprio in “buona salute” con gli utili.

Il punto che accomunava tutte queste persone era uno:

il loro e-commerce non era “in prima pagina su google”, ed il blog idem.

Ora, chi è del settore intuirà che “il mio e-commerce non è in prima pagina” non vuol dire nulla se non si prendono delle singole parole chiave o long tail.

Il problema grande però è che, effettivamente, nonostante diversi anni di pubblicazioni sul blog, analizzando i moribondi spazi adibiti alla scrittura, quest’ultimi non comparivano davvero in prima pagina… per nessuna key rilevante:

nessuna parola chiave con un minimo di traffico o valore.

Il blog non serve… se si lavora approssimativamente

Il punto è questo:

aprire un blog non equivale a tirar fuori un coniglio dal cilindro magico.

Il lavoro da fare sul blog è tanto:

si passa dalla creazione di basi solide (hosting, cms e creazione dello “scheletro” delle categorie/pagine), alla ricerca degli argomenti giusti, quelli attinenti alla nostra società, ai nostri prodotti/servizi.

Finita qui?

Certo che no.

Il lavoro in realtà è appena iniziato.

I contenuti

Quello che molti dimenticano (incredibilmente), è che un blog è un contenitore di contenuti.

Questi contenuti però, spesso, molto spesso, sono approssimativi, di pessima qualità… buttati nel “minestrone” solo per riempire il blog e giustificarne l’apertura.

Bisogna tenere sempre a mente che quei contenuti dovranno piacere in primis agli utenti, poi a Google (per il posizionamento).

Se scriviamo o, in generale, produciamo contenuti scadenti, di bassa qualità, inevitabilmente il nostro blog non riuscirà mai a prendere la giusta via verso la vetta di Google (ne tantomeno farà breccia nei cuori dei nostri utenti). 

Morale della favola:

quando si creano contenuti occorre dedicargli tempo; la qualità alla lunga paga sulla quantità (specialmente ora che si viaggia verso un web più “umano”)

Basta un buon contenuto?

Anche il contenuto “perfetto” può non bastare.

Possiamo creare l’articolo più completo e dettagliato presente sulla faccia della terra (anzi, del web), ma se non adottiamo una scrittura SEO Friendly, supportata da tutte le (valide) tecniche di search engine optimization (distribuzione di link interni, un po’ di SANA link building,  uso dei Tag etc.), difficilmente vedremo le nostre pagine tra le prime 10 posizioni della SERP (SERP = risultati mostrati da Google quando effettuiamo una ricerca).

Se non si è del settore bisogna rivolgersi a chi il lavoro lo conosce bene.

Sul web le regole del lavoro sembra si dimentichino.

Tutti vogliono fare tutto, tutti sono capaci di far tutto… ma poi ci si ritrova con un lavoro di 2 o più anni praticamente nullo.

Nella vita quotidiana, se devo tagliare i capelli vado dal parrucchiere, non dal cugino, se devo far aggiustare la macchina mi rivolgo ad un meccanico, non al panettiere.

Ecco, quando si decide di aprire un blog, bisogna rivolgersi a chi lo fa per lavoro, attuando una strategia di blogging e posizionamento capace di portare risultati.

Quindi? Il blog è sempre una valida soluzione per vendere?

Aprire un blog è sempre una valida soluzione, a patto di curare i contenuti ed avere una strategia di posizionamento a lungo termine non basata sull’advertising, o almeno non esclusivamente.

Per ricevere traffico organico (non a pagamento, che proviene spontaneamente dai risultati di ricerca di Google) occorre tempo, ma una volta raggiunti buoni risultati il lavoro sarà ben ripagato.

Pubblicare con determinata cadenza è ben visto da Google, quindi:

non ha importanza quanto si pubblichi (anche se, ovviamente, più si pubblica, più probabilità si hanno di posizionare pagine sulla serp), l’importante è farlo con contenuti di qualità e regolarità.

Aprire un blog serve a fare branding, a fidelizzare e spingere il proprio sito di vendita verso la vetta della serp (quindi a vendere di più, senza essere legati a marketplace o servizi di terze parti).

Personalmente lo consiglio sempre… a patto di avere ben chiaro che parliamo di un progetto a lungo termine e molto, molto impegnativo (creare contenuti freschi regolarmente non è sempre una passeggiata… anzi, non lo è quasi mai!).

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