L’algoritmo di Facebook ora è più severo: i contenuti e le inserzioni che non rispettano i nuovi parametri vengono penalizzati.
Facebook analizza e ascolta la sua “comunità” ed i suoi utenti: costantemente apporta modifiche alla propria piattaforma per migliorare l’esperienza dell’utente (ed effettua implementazioni molto interessanti, come quelle che stanno prendendo piede da qualche settimana: leggi l’articolo con tutte le novità di Facebook!).
Sulla scia di quanto fatto già da Google, anche Facebook sta monitorando attentamente il discorso mobile, tenendo in considerazione le prestazioni dei siti web sui vari smartphone e tablet (una volta cliccato su un collegamento).
I dati ormai sono ben chiari da tempo: il 40% degli utenti abbandona la pagina di un sito web se questa impiega più di 3 secondi a caricare i contenuti. Fino a qualche tempo fa questo era un vero problema per Facebook, ma ora il social network a tinte blu ha deciso di intervenire con decisione, aggiornando il suo algoritmo.
L’operazione messa in campo da Facebook è tanto semplice quanto efficace:
verranno prese in considerazione sia la velocità di connessione dell’utente (quindi la sua linea adsl/dati), sia il tempo di caricamento della pagina di destinazione (quindi tutti i fattori che in generale ne determinano la rapidità di caricamento).
Il risultato è semplice: chi avrà tempi di caricamento migliori, quindi idonei alla nuova politica del social, sarà premiato con maggiore visibilità nella news feed, chi invece non rispetterà questo nuovo trend sarà penalizzato, quindi relegato nelle parti basse del news feed.
E’ doveroso sottolineare che questa politica non riguarderà soltanto i contenuti postati “normalmente”, ma colpirà anche le inserzioni!
Inutile sottolineare quindi quanto sia importante non avere un sito lento e macchinoso… le inserzioni, in queste condizioni, performeranno male, con costi più elevati e tassi di conversione più bassi della media.
Velocità e basta? No, c’è dell’altro!
Avere delle pagine di collegamento veloci risolve tutti i problemi? Assolutamente no, ci sono altri parametri a cui fare attenzione.
Oltre alla velocità che, lo sottolineiamo nuovamente, è di primaria importanza, ci sono altre regole da rispettare, come ci suggeriscono proprio le linee guida per le inserzioni di Facebook.
Ecco alcuni degli aspetti da tenere ben in considerazione quando ci apprestiamo a creare una nuova campagna sul nostro social network preferito!
Le linee guida più rilevanti.
La call to action non in linea con la pagina di destinazione.
Il primo fattore da tenere in considerazione è la call to action: Facebook (ed anche il buon senso) non tollera call to action che non sono in linea con la pagina di destinazione del link. Tradotto in un esempio pratico: se sul nostro post si parla di cibo, non possiamo reindirizzare l’utente su una pagina del nostro sito che parla di trading online!
Pop-up: fastidiosi e non solo!
Hai un pop-up sulla pagina di destinazione? Ti conviene eliminarlo! Innanzitutto perché a Facebook non piace e secondo le norme ti penalizza, ma, aggiungerei, sopratutto non piace agli utenti! I pop-up sono uno dei principali indiziati alle frequenze di rimbalzo elevate (visitatori che “escono” dalla pagina da cui sono “entrati”), insieme ai tempi di caricamento elevati.
Esperienza mobile: vietato sottovalutarla.
Un punto che Facebook ci tiene a farci sapere: l’esperienza da mobile è prioritaria! Gli utenti che visitano i social network da mobile sono nettamente superiori a quelli desktop! Quindi, pagine snelle (reattive, la velocità è sempre un parametro dominante), testo ben leggibile e pulsanti con le giuste dimensioni (cliccabili agevolmente dall’utente).
Moduli opt-in troppo lunghi e mal organizzati.
Per moduli opt-in si intendono i moduli da riempire, per contatto, iscrizione al sito e via dicendo. E’ bene renderli poco impegnativi, cercando di snellirli il più possibile, raccogliendo solo le informazioni più rilevanti (che poi sono quelle che servono realmente, come nome e cognome, indirizzo mail e poco più). E’ consigliato adottare sempre moduli “one page”, ovvero dare la possibilità all’utente di riempire i campi richiesti senza navigare tra più pagine, ma effettuando tutto in un’unica pagina (è una soluzione consigliatissima anche per i completamenti degli ordini sul proprio e-commerce).
Caratteri speciali e emojis.
In generale l’uso di caratteri speciali è sconsigliato, e anche Facebook penalizza questa pratica, insieme all’uso massiccio di emojis (le faccine, per intenderci).
Mancanza di trasparenza.
Si penalizzano i siti che non hanno una policy sulla privacy e che non avvisano l’utente sull’utilizzo dei cookies. A proposito di quest’ultimi, è bene sapere che se non si informa l’utente della loro presenza sul proprio sito, si rischiano multe salate da parte del garante della privacy.
Riproduzione automatica di video.
Forse il più fastidioso a detta di molti utenti: apri una pagina web e in automatico parte un video che, succede sempre così, ha un volume altissimo tale da farti sobbalzare! Inutile dire quanto i video in riproduzione automatica siano una vera e propria spina nel fianco degli utenti, portabandiera della cattiva esperienza utente, ora anche parametro penalizzante secondo le norme di Facebook.
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