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Come generare QR code: potenzialità, usi e possibilità

Tutto quello che devi sapere su questa tecnologia: da come generare QR code a come sfruttarli al meglio!

Il codice qr (qr code in inglese) nasce in Giappone dalla società Denso Wave per tracciare i prezzi delle automobili nelle fabbriche Toyota. Dal 1999 furono sdoganati con la posibilità di uso libero (licenza libera concessa dalla società made in Japan) e dalla seconda metà del 2000 cominciò l’exploit che lo cominciò a vedere protagonista in molte campagne marketing e usi quotidiani.

Il tutto venne semplificato dalla veloce e massiva diffusione di smartphone tecnologici nelle tasche delle persone di tutto il mondo.

Generare qr code: come fare

Per generare qr code occorre sfruttare un generatore QR code: sul web se ne trovano moltissimi, ma uno dei più usati è sicuramente quello fornitoci dal sito http://it.qr-code-generator.com/.

In modo del tutto gratuito si visita il sito, si sceglie quale azione deve svolgere il nostro codice, si inserisce il link di destinazione ed il gioco è fatto! Basterà cliccare sul pulsante “crea un codice QR” e disporremo del nostro codice personale da poter usare a nostro piacimento.

Generare QR code: cosa posso fare?

Le possibilità per le quali si sceglie di generare QR code sono molteplici e tutte potenzialmente molto interessanti.

Attraverso la scansione del codice (tramite un lettore di codici QR) si possono far intraprendere all’utente diverse azioni:

  • visitare un url specifico di una pagina web. Una soluzione con infinite possibilità, ottima per far raggiungere all’utente una landing page o una squeeze page!
  • mostrare un pulsante di una pagina social. Ad esempio si possono incrementare i “mi piace” della pagina aziendale
  • inviare una mail con testo predefinito. In questo modo ad esempio si può creare una mail con testo di richiesta consulenza per un servizio, richiesta di appuntamenti o iscrizione alla mailing list.
  • invio di sms con testo predefinito. Come nel caso della mail è davvero utile per generare contatti e quindi potenziali clienti.
  • reindirizzamento verso un App Store. In questo caso si punta a generare un QR code per reindirizzare l’utente alla propria App.
  • Scaricare o consulare un PDF.
  • immagini, testo e audio. Si possono semplicemente far visitare, alla persona che scansiona il codice, delle immagini (o gallerie di immagini), testi statici o permettergli la riproduzione di file audio (sei un musicista e devi lanciare il tuo ultimo disco? QR code con una traccia free del tuo album, pronta per la riproduzione! Un metodo potenzialmente virale e creativo)
  • Vcard. Con questa funzione si aggiungono i dati di contatto telefonici sullo smartphone della persona che scansiona il codice: un altro metodo per acquisire contatti!
  • Multi url. Funzione particolare: permette di visualizzare diversi url a seconda del luogo dove si trova la persona o in base all’orario. Ad esempio: una catena di ristoranti presenti a Roma e Milano potrebbe far visualizzare il menù del giorno, a seconda della posizione del potenziale cliente, inserendo inoltre 2 url diversi, uno contenente il menù del pranzo (che verrà visualizzato solo tra le 12:00 e le 14:00) ed uno la cena (che verrà impostato nella fascia oraria 19:00/22:00)

Generare QR code: differenza tra statici e dinamici

Esistono 2 tipi di codici QR: quelli statici e quelli dinamici.

QR code statico: utile se dobbiamo associare un contenuto “una tantum”. Sono considerati la “vecchia versione”, in quanto sotto alcuni aspetti hanno delle lacune (ma si possono generare in modo del tutto gratuito). Un codice statico non può essere aggiornato. Questi tipi di codici integrano al loro interno l’azione che decidiamo di far intraprendere all’utente: ad esempio se inseriremo il nostro profilo Facebook all’interno del QR, quest’ultimo diventerà un tutt’uno con esso, senza possibilità di modifiche future. A tutto ciò va aggiunto che un codice QR statico non ha possibilità di tracciamento, ciò significa dire addio a qualsiasi statistica! Non si potrà infatti valutarne l’efficacia, in quanto non sapremo quanti utilizzatori avrà generato.

QR code dinamico: considerato come l’evoluzione di quello statico. Riutilizzabili e tracciabili (ma a pagamento). Con questa soluzione l’azione che imposteremo al suo interno (come il reindirizzamento ad un url specifico, un pdf etc etc) non diventerà un tutt’uno con il codice ma sarà parte integrante funzionante a se. Cosa vuol dire? Vuol dire che in qualsiasi momento potremmo cambiare il contenuto del nostro QR code dinamico e in aggiunta avremo la possibilità di accedere alle sue statistiche, quindi verificare la sua efficacia.

Generare QR code: case history

Come già detto in precedenza, generare QR code è diventata una pratica molto diffusa nel mondo, già a partire dalla seconda metà del 2000. Ecco alcune case history sull’utilizzo creativo ed efficace dei QR code (nella maggior parte dei casi le soluzioni usate sono tutte appartenenti al codice QR dinamico).

Turkish Airlines. Durante le Olimpiadi di Londra la nota compagnia aerea Turkish Airlines ha disseminato codici QR dinamici in moltissime fermate del bus cittadine. Le persone potevano anche visitare un sito (ottimizzato mobile) per scoprire le fermate con QR code più vicine! L’elemento interessante per i consumatori che hanno deciso di partecipare a questa vera e propria caccia al tesoro era la possibilità di vincere dei premi, messi a disposizione proprio dalla compagnia aerea turca. Questa virale iniziativa ha permesso alla società di ottenere circa 20.000 interazioni con il proprio sito, con una media di durata delle visite sopra gli standard (circa 1 minuto per visitatore)

 

QR Flags at Oxford Bus Shelters from McCann İstanbul on Vimeo.

Google Earth. Un’altra iniziativa che comprende l’uso di un QR code dinamico è quella di Google Heart: sicuramente meno virale rispetto alla caccia al tesoro della Turkish Airlines, ma molto efficace in termini pratici. Basta inquadrare il codice con un lettore di QR code e si scarica l’applicazione della grande G!

google qr code

 

Betfair. Nella terza ed ultima case history di questo articolo dedicato ai QR code, troviamo l’agenzia di scommesse Betfair. Grazie all’uso di ben 2.000 palloni da calcio, 8 (belle) assistenti e 5 ore di lavoro, hanno creato un codice QR funzionante (e gigantesco), realizzando una campagna virale non indifferente!

 

Generare QR code: considerazioni

Sicuramente uno strumento utile per il marketing e a volte molto pratico anche per chi ne è utilizzatore. Riassumendo, l’utilizzo di QR code statici è indicato per azioni non necessariamente da tracciare, che con molta probabilità rimarranno tali nel tempo, mentre generare QR code dinamici è indicato per delle vere e proprie campagne marketing (che necessitano di essere tenute sotto osservazione tramite statistiche) o per contenuti variabili nel tempo.

Generare un QR code, come abbiamo visto, è semplice e veloce, e magari si può iniziare con la variante gratuita per poi passare alla soluzione evolutiva a pagamento.

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Marketing territoriale: cos’è e come applicarlo efficacemente

Per definizione “promozione del territorio”: oggi il marketing territoriale scopre nuovi scenari, anche on-line!

Il marketing territoriale è comunemente associato allo sviluppo di un complesso di attività che hanno come specifica finalità la realizzazione di strategie, volte a garantire lo sviluppo e la crescita di un comprensorio territoriale nel medio/ lungo periodo.

Parliamo di strategie durature nel tempo: un vero e proprio aumento di “popolarità”, autorità e possibilità di business.

Marketing territoriale: “We Like Sila”, una strategia che funziona

Quando affronto questo argomento e devo spiegare in dettaglio in cosa consiste questa specifica strategia di marketing, uso un esempio “made in Italy” davvero ben riuscito: We Like Sila.

Questo progetto ambizioso nasce nel 2012 con lo scopo di raccontare, attraverso immagini e “diari di bordo”, la bellezza di un angolo di paradiso dell’ altopiano calabrese: la Sila. Non siamo di fronte alle solite descrizioni da guida turistica, che, diciamocelo, sono ormai passate di moda!

“We Like Sila è qualcosa di più, è un racconto dove gli attori protagonisti (tu) e il regista (la Sila) scrivono giornalmente capitoli, paragrafi, battute, alimentando l’interesse a visitare e scoprire nuovi modi autentici di vivere il territorio”

Questo ciò che troviamo scritto sul sito che ospita l’ambizioso progetto: una definizione che racchiude tutto il concetto di marketing territoriale, in questo caso in perfetta simbiosi con le nuove tecnologie e internet.

I 2 volti del marketing territoriale: interno ed esterno

Una distinzione da fare quando parliamo di questo approccio al marketing è quella di suddividerlo in 2 categorie distinte: interno ed esterno.

Il marketing territoriale interno è ben descritto con l’esempio sopra citato: questo mira alla valorizzazione di tutte le peculiarità presenti sul territorio coinvolto.

Il marketing territoriale esterno è invece quella parte dedita ad investire sul territorio coinvolto, al fine di creare una serie di vantaggi localizzati ed espandere il potenziale economico dell’intera area tramite miglioramenti di servizi e, in generale, aumentare la qualità paesaggistica, urbana o rurale..

Il connubio delle 2 fasi, se ben strutturate, genera risultati esponenziali sorprendenti.

L’importanza della tecnologia e del web 2.0

Con l’avvento delle nuove tecnologie, della diffusione di massa dei dispositivi mobile, della presenza massiccia di connessioni adsl e dell’uso maniacale dei social network, il marketing territoriale trova un grande potenziale dove promuoversi e diventare una “macchina di comunicazione” perfetta.

Tecnologia: strumento di valorizzazione

Ricordo, con un malinconico sorriso, quando scattare fotografie era un mix tra ponderazione e mistero! Si cercava l’angolazione giusta, il momento giusto per premere quel pulsante, quasi scottasse: si scattava avidamente, consci della limitata portata del rullino e dei costi per lo sviluppo delle foto. Come saranno venute? Avrò messo bene a fuoco?

Oggi quel mix si è decisamente perso: abbiamo a che fare con tecnologie evolute, precise e capaci di immagazzinare migliaia e migliaia di foto, liberandoci dall’avidità dello scatto e semplificandoci la vita con obbiettivi in grado di rendere (quasi) perfetti tutti i nostri shot fotografici. Questa semplicità d’uso fa si che le persone siano molto più propense a fotografare e raccontare le proprie giornate, quindi tutto ciò che visitano, acquistano, vivono…

Video, foto e chi più ne ha più ne metta, si creano con una frequenza e in una quantità straordinaria: una vera e propria “manna dal cielo” per il marketing territoriale! In questo modo infatti chiunque è un potenziale promotore del territorio interessato.

Web 2.0: tra social e viralità si condivide il territorio

marketing territoriale

Le nuove tecnologie arricchiscono la creazione di contenuti digitali (video e foto) e il web 2.0, con la sua semplicità di condivisione ed alto potenziale di coinvolgimento, pensa alla diffusione di massa di quest’ultimi. Tra blog (vedi WordPress o la piattaforma “Blogger”, proprietà di Google) e social network (Facebook, Twitter, Pinterest e mi fermo qui, la lista è davvero sconfinata!) le possibilità di raggiungere un numero enorme di persone crescono esponenzialmente, specialmente se si crea (a volte si ha la fortuna di farlo inconsciamente) un contenuto potenzialmente virale: terreno fertile per promuovere, far conoscere e valorizzare un territorio (è davvero affascinante come territorio e web, 2 mondi paralleli, vadano d’accordo).

In questo contesto il marketing territoriale assume importanza rilevante anche per un singolo business/attività che vuole creare o rafforzare la propria presenza sul territorio.

Promozione sul territorio attraverso il marketing territoriale online su misura per il proprio business

Se stai cercando un metodo efficace per rianimare o aumentare i fatturati della tua attività, troverai sicuramente interessante questo capitolo!

Partiamo dal fenomeno che da ormai diversi anni ha invaso prepotentemente la nostra quotidianità: i social network!

campagna marketing facebook

Grazie all’uso di queste piattaforme si può raggiungere un target specifico di persone, gettando le basi per un business proficuo e duraturo. C’è da fare una precisazione: l’era della promozione gratuita purtroppo si è già conclusa, Twitter e Facebook si sono trasformati in potenti mezzi di comunicazione a pagamento per le aziende (ho scritto un articolo dove spiego come è cambiata la situazione marketing sul social network a tinte blu, da gratuito a pagamento). La notizia buona però, è che si possono creare campagne marketing ad alto tasso di conversione per diverse tipologie di utenti, raggruppati per età, sesso, interessi, occupazione e… territorio. 

Tutto ciò ti permetterà di creare una campagna marketing territoriale combinata ad altri fattori determinanti.

Ad esempio tramite Facebook ADS: se sei il titolare di un negozio posto a Firenze e vendi materiale tecnico per il gioco del calcio, potrai impostare la tua campagna con limitazione al tuo territorio (Firenze), mostrare la tua inserzione solo a chi ha palesato interesse alla disciplina sportiva di cui si occupa il tuo store (calcio) ed escludere una determinata fascia di età magari meno interessata ad acquistare scarpe da calcio e parastinchi (azzarderei over 70).

Le combinazioni sono tantissime e le opzioni tra cui scegliere il proprio pubblico sempre più numerose. Negli ultimi tempi infatti abbiamo deciso di concentrare l’attenzione proprio su questo: creando campagne marketing ad hoc, permettendo al tuo negozio, alla tua ditta o società, di incrementare il business. Come? Attraverso la promozione dei tuoi servizi/prodotti a persone con alto tasso di conversione, quindi interessate e vicine al tuo business. In questo modo si generano contatti, nuovi clienti, fidelizzazioni e si aumento le vendite, rafforzando anche la presenza dell’attività sul territorio ed online.

Tra le strategie da adottare (e di cui ci occupiamo), oltre al social network, ne esistono anche altre, come ad esempio l’ottimizzazione dei siti internet/blog proprio per essere più visibili sul territorio.

marketing territoriale

Anche in questo caso il marketing territoriale è una possibilità funzionale ed efficace. Permette di creare un’offerta partendo direttamente dalla domanda dei clienti, dalle loro necessità, esigenze. Per spiegarti meglio questo concetto ti faccio un esempio tanto banale quanto efficace:

ti è mai capitato di dover acquistare un condizionatore e cercare informazioni online su dove acquistarne uno in offerta?

Probabilmente si, e nel caso tu non l’abbia ancora fatto sono sicuro che ti capiterà!

Ciò che ti ritroverai a scrivere su Google sarà il prodotto interessato (condizionatore), seguito da termini come “offerta”, “500 euro”, “economico”, più il luogo dove acquistarlo (nel nostro esempio diciamo Roma), le ricerche assumono forme diverse ma la sostanza non cambia molto.

“condizionatori in offerta a Roma”, “vendita condizionatori Roma”

Un mix di termini strettamente targetizzati uniti ad una forma di marketing territoriale online: una profilazione del cliente davvero impressionante: concludere una vendita con un cliente che arriva attraverso queste ricerche sarà sorprendentemente semplice. Cosa significa per un negozio di condizionatori trovarsi tra le prime posizioni della ricerca Google? Sicuramente un buon aumento di contatti, probabilmente accompagnato dall’aumento del fatturato.

Per far si che sia possibile posizionarsi in cima ai risultati dei motori di ricerca con i termini ed il territorio di nostro interesse occorre optare per 2 (o entrambe) soluzioni distinte:

  • campagna marketing mirata e territoriale a pagamento con soluzioni Pay per Click e simili, per esempio con Google Adwords ottimizzando per provincia  regione
  • campagna marketing e territoriale attraverso il posizionamento organico delle parole chiave + territoriali di nostro interesse anche con le Mappe di Google  ottimizzate.

La prima soluzione è strettamente legata ad una buona costruzione e analisi dei termini da posizionare. Consente di ottenere risultati immediati ma è una strategia a pagamento che non permette di ottenere una continuità di posizionamento post campagna (in parole povere: finito di pagare finisce la sponsorizzazione e quindi si scompare dalle ricerche).

La seconda soluzione è molto più complessa ed è totalmente slegata dalle campagne a pagamento dirette. Consente di ottenere risultati in un periodo a medio-lungo termine ma una volta posizionati ci sono ottime probabilità di poter mantenere ottimi risultati senza ricorrere al continuo esborso di denaro. E’ una tecnica con alto tasso di difficoltà ed è legata al Search Engine Optimization (SEO).

Per entrambe le soluzioni, che uniscono marketing territoriale e perfezionamento dei termini di ricerca di interesse, è importante rivolgersi ad esperti del settore: una campagna strutturata male può avere costi molto elevati e risultati insignificanti. La bravura dell’agenzia o esperto del settore è fondamentale per abbassare i costi e ottimizzare i risultati.

Se il tuo intento è quello di cominciare ad utilizzare la tecnica del marketing territoriale, magari combinandolo alle diverse strategie di posizionamento e promozione, affrettati a chiedere una nostra consulenza Gratuita!

Non perdere troppo tempo: ne offriamo 5 gratuite al mese! Compila il modulo che trovi qui sotto e entro pochissimo tempo verrai ricontattato.

Buon marketing.

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    Studiare marketing è inutile

    Corsi con programmi tipo: “studiare marketing on line” o “diventa un esperto marketing in 3 giorni” Sono inutili! Ti spiego perché.

    studiare marketing e corsi di marketing

    Il titolo è provocatorio, lo ammetto, ma ogni giorno navigando su internet mi capita sempre più spesso di leggere”come diventare un esperto marketing per triplicare le tue vendite (anche se parti da 0)”

    Come si può pensare di diventare un esperto marketing in corsi della durata di 12/24 ore o un video corso quando questa categoria ha al suo interno un’infinità di sotto-categorie tanto profonde quanto complesse?

    Per dovere di cronaca devo citare il vero il pioniere del concetto di marketing Philip Kotler già nel 1967 quando ancora non c’era la Facebook e Google Adwords che diceva questo: “Il marketing è il processo sociale mediante una persona o un gruppo ottiene ciò che costituisce un oggetto dei propri bisogni o desideri, creando o scambiando prodotti con altri ”

    Per semplificare le cose lo definiamo L’insieme delle attività indirizzate a studiare il rapporto tra azienda e mercato

    Il marketing è un insieme di tecniche da studiare una per una. Cominciamo nell’individuare tutti gli elementi che sono compresi nella parola marketing, per poi capire dove siamo realmente specializzati o dove vorremmo specializzarci.

    Studiare marketing: si, ma cosa?

    Bisogna fare chiarezza, e per farla occorre conoscere cosa va a comporre la parola marketing. No, non è un rebus, peggio, è un insieme di categorie da studiare, perché “studiare marketing” non vuol dire nulla, equivale a dire “studio lingue”, senza decidere quale lingua imparare! Non si può essere esperti in tutto nel marketing, come non si possono conoscere tutte le lingue del mondo, si scelgono gli indirizzi che più ci interessano e magari ci si da “un’infarinata generale” su tutto il resto.

    Ma quali sono queste misteriose sotto-categorie? (in grandi linee senza entrare troppo nello specifico)

    Marketing convenzionale e non convenzionale

    Giusto per rendere il tutto un pò più complesso, c’è da specificare che esistono 2 categorie “superpartes” ben distinte: il marketing convenzionale e quello non convenzionale. Cosa significa? Significa che tutte le categorie che andremo ad analizzare dal prossimo punto, potranno comunque rientrare in una di queste 2 categorie oltre che nella categoria madre del marketing. Per dovere di cronaca: marketing convenzionale significa sfruttare le tecniche tradizionali, mentre non convenzionale significa sfruttare metodi innovativi e meno tradizionali. (ne parleremo in un post a parte)

    Un’altra grande categoria è quella del marketing tradizione e il web marketing (il marketing applicato al web)

    Visione d’insieme

    “Le vie del signore sono infinite”, un proverbio che possiamo prendere in prestito per il nostro amato marketing, facendolo diventare: “le vie del marketing sono infinite”. Non ci credi? Guarda quante categorie si nascondono (ma neanche tanto) in realtà nell’affermazione “diventa un esperto marketing”.

    Ecco alcuni rami del web marketing e attività connesse!

    Studiare marketing

    Sono sicuro di aver dimenticato più di qualche categoria, ma questo schema serve principalmente a farti capire, attraverso il Visual Marketing, quanto complesso e profondo sia studiare marketing nella sua totalità. Permettimi di aggiungere che essere esperto in tutti questi campi è praticamente impossibile. Cerchiamo di analizzarne alcuni.

    Web marketing

    Il web marketing è la parte delle attività di marketing aziendale (e non) che sfrutta il canale online per studiare il mercato e sviluppare i rapporti commerciali attraverso il web (appunto). Di solito consiste nella creazione di un sito internet o landing page e nella sua promozione, sfruttando sempre i canali messi a disposizione su internet, come ad esempio programmi di affiliazione, PPC o campagne banner, Facebook etc.

    SEO


    seoSEO, acronimo di Search Engine Optimization
    , è quella categoria specializzata nell’ottimizzazione e posizionamento di un sito internet sui motori di ricerca, attraverso tecniche come la link building, ottimizzazione on-page e molte altre. Si lavora per far ottenere (e mantenere) a un sito un posizionamento nelle prime pagine dei motori di ricerca per determinate parole chiave come ad esempio “hotel roma” o “avvocato firenze”

    Copywriting

    copywritingIl copywriting è la tecnica specializzata nella scrittura di testi pubblicitari persuasivi o comunque mirati a convincere un potenziale cliente con il proprio messaggio. In alcuni casi ha anche altri ruoli, come ad esempio sensibilizzare le persone accrescere la popolarità di un Brand. Unito ad uno studio della SEO è mirato ad ottenere una strategia di comunicazione chiara ed efficace.

    Social media marketing

    Social Media MarketingStudiare marketing, nello specifico il social media marketing, equivale a saper generare coinvolgimento, condivisione, traffico e visibilità sui social network (come ad esempio Facebook o Twitter), utilizzando tecniche mirate ad alimentare ed instaurare un’affinità con i propri clienti/utenti  e creare una connessione tra social network e azienda.

    Email marketing

    email-marketingL’e-mail marketing è il ramo specializzato nel marketing diretto attraverso la posta elettronica. L’intento dell’email marketing è, generalmente, quello di acquisire nuovi clienti, effettuare una vendita o un ulteriore vendita (up-selling). Ormai da diversi anni è diffusissima ed ha praticamente quasi sostituito completamente il marketing cartaceo, molto più costoso, sia in termini di denaro che di tempi.

    Mobile Marketing

    Mobile marketingIl mobile marketing, come ben lascia intuire, è quella parte del marketing che si dedica ai dispositivi mobile, quindi tablet e smartphone. Questa strategia viene usata in 2 diversi modi: attraverso l’uso di internet, con pagine e siti mobile-friendly, oppure con l’uso di semplici sms. Nonostante la diffusione di massa di smartphone con abbonamento a internet, c’è da segnalare che la strategia degli sms marketing è ancora molto usata, in quanto la percentuale degli sms letti è altissima (più del 98%), mentre, per esempio, nel caso delle mail abbiamo percentuali più che dimezzate.

    “Marketing di nicchia”

    Il marketing di nicchia, significa essere esperto non solo di un argomento con il web marketing ma conoscere bene una nicchia come ad esempio il web marketing turistico o immobiliare. La scelta delle nicchia paga sempre.

    Studiare marketing: approfondisci o è solo “aria fritta”

    corso di marketing

    Sorpreso dalle tante sotto-categorie del marketing? Sei ancora convinto che corsi generici con titoli come “corso base per studiare marketing” o “diventa esperto marketing” siano efficaci? Io credo proprio di no!

    Come detto in precedenza, uno studio generale è comunque utile (e necessario, aggiungerei), ma specializzarsi in una o più categorie è fondamentale per ritenersi esperti di un determinato settore.

    L’esperto marketing non esiste, esistono gli esperti SEO, SEM, marketing diretto, email marketing, marketing territoriale e via dicendo. C’è da aggiungere che ogni lavoro, ogni progetto, ha la sua via migliore da poter percorrere, ma comunque si lascia costruire in più modi, con diverse soluzioni.

    Ad esempio se un e-commerce deve elaborare un piano marketing sarà opportuno virare su determinate competenze invece che su altre. In questo caso infatti sarà privilegiato chi è specializzato in SEO, SEM, e-mail marketing o Adwords, ma si potrebbe puntare anche su altre “accoppiate”, come il SEO affiancato da un buon lavoro di copywriting (attraverso un blog si crea traffico verso l’e-commerce).

    Non c’è comunque una soluzione definitiva, nel marketing non c’è una linea guida uguale per tutti, non è la bibbia! Esistono però delle leggi immutabili, che ho affrontato in questo articolo, puoi dargli una letta, è molto interessante.

    Ad esempio, io in particolare sono un esperto di progetti di acquisizione contatti, Roberto cura la parte del copy e blog, Diego la parte tecnica, quando ci sono da fare campagne Adwords passo la palla a Stefano e via dicendo.

    Spero di aver chiarito nel migliore dei modi i temi esperto marketing e studiare marketing. Spero di averti aiutato, anche minimamente, a farti capire qual è la tua strada, sia che tu voglia studiare marketing sia che tu debba rivolgerti ad un esperto per una specifica strategia di marketing!

    Il consiglio finale è di leggere, studiare e fare corsi, ma per le specifiche competenze rivolgiti a persone esperte.

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